midsommar

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    lebbotte

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    maijlöcksche ✧ driade {IV} ✧ energia anemoneMidƨommarthe mourn of the glade
    In a field of flowers, where colors bloom bright,
    A child is lay asleep, in the soft sunlight.
    Despite the battle, raging nearby,
    Between the Flower Man bold, and the Queen of May high.

    Petals danced in the air, as the clash ensued,
    Yet the child slumbered on, in a dream so imbued.
    The scent of blossoms, the hug of the leaves,
    Wrapped around the child, like a comforting breeze.


    Sbocciò dal terreno, silenziosa, bellissima e terribile, sbucando dall'erba bagnata di sangue e dai petali putrescenti. Metallo violaceo, intriso di male ineluttabile, forgiato negli eoni dai tributi reclamati dal Dio dell'Oltretomba: la surplice della Stella del Cielo Asceso si dispose a protezione dell'involucro umano abitato dalla sua unica signora e padrona, rifulgendo nella sua tenebrosa e sinistra perfezione.
    Non aveva più motivo di portare avanti la pantomima della suora indifesa: Maijlöcksche aveva già ottenuto quello che voleva. Lo sguardo che Vridel rivolse a Hirmingard, la consapevolezza della sua crudele scelta e la certezza del dolore emotivo che lo avrebbe perseguitato da quel giorno, ogni giorno fino alla sua morte erano una piccola parte del prezzo che la Driade aveva reclamato per l'interruzione del suo Midsömmar.
    Poi sarebbe venuto il dolore fisico. Lo spettro non contava di riuscire a sconfiggere il santo dorato: sapeva perfettamente che la differenza di potere dei due era al netto vantaggio di Vridel ma ciò non le avrebbe impedito di ferirlo, rovinando quella pacchiana latta dorata e dilaniando quell'orribile ammasso di carne e ossa. Gli umani erano davvero disgustosi.

    Saresti stato un guerriero di Hades esemplare, Vridel. - sussurrò, la voce velata da un'amarezza infinita, sputando un grumo di sangue a terra.

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    Sentiva il veleno del cavaliere prendere piede dentro quello stupido e fragile corpo umano che era costretta ad abitare, un inesorabile e crudele cronometro verso la fine dello scontro. Doveva agire presto, sperare di indebolire quel tanto che bastava il cavaliere dorato per fargli allentare la presa sulla radura e poi...avrebbe trovato una soluzione. Forse attraverso Hirmin-
    Il flusso erratico di pensieri fun interrotto bruscamente, lasciando spazio ad un'espressione di pura sopresa dipinta sul volto dello spettro. Riuscì a malapena a seguirlo con lo sguardo, a processare quello che stava accadendo prima che tutto il suo corpo venisse attraversato da una scarica di atroce dolore che le mozzò il fiato per diversi istanti. Un lampo rosso, una nube scarlatta e una voce crepitante come il tuono in una tempesta: Maijlocksche aveva solo sentito parlare di quella tecnica così devastante e brutale, ciò che non si aspettava minimamente era ciò che provò non appena il sangue marcio di quel maledetto cavaliere entrò in contatto con lei. La sua surplice forniva una copertura adeguata, certo, ma nulla poteva contro la forma gassosa che si insinuò nelle sue narici, lungo la gola, giù nei polmoni. Lo spettro gridò, piegandosi leggermente su sé stessa e alzando le braccia a schermarsi il viso, bruciando il proprio cosmo per attingere al potere curativo della Thanateia. Avvertì le ferite sotto l'armatura riaprisi, gli aghi vermigli acuminati e pungenti schiantarsi sugli avambracci della surplice, bucherellandola, insinuandosi dentro il metallo e a contatto diretto con la pelle della donna. Come un fiume in piena, man mano che il veleno insozzava il suo flusso sanguigno, la sensazione di bruciore acuto e penetrante aumentava a dismisura, deflagrando come fuoco attraverso le vene, lasciando dietro di sé una sensazione di calore e ardore interno che non pareva placarsi, impedendole quasi di pensare.Il dolore cresceva in intensità, così come l'agonizzante sensazione di essere immersa in un pozzo fiammeggiante. Persino un gesto semplice quale respirare era infinitamente doloroso, come se l'aria stessa fosse intrisa di spine infuocate; e ovviamente quello stupido corpo umano e il suo bisogno di avere un cuore pulsante...avvertì Il battito cardiaco accelerare il proprio ritmo, con l'unico risultato di pompare il veleno ancora più velocemente attraverso il corpo, intensificando ulteriormente il dolore.

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    Il cosmo della Stella demoniaca avvampò, avvertì le vene di suor Erentrude gonfiarsi per un attimo prima di venire irrorate dai petali e della linfa benevola del mughetto infernale. Non sarebbe stato sufficiente a cancellare o annullare tutte le tracce della tossina di quel cavaliere maledetto, ma avrebbero rallentato per almeno qualche minuto il fuoco che la stava consumando da dentro. Aveva già detto che detestava la fragilità di quel contenitore umano? Il dolore era limitante, la distraeva troppo. Tanto che impiegò qualche istante più del necessario a registrare ciò che stava accadendo innanzi a lei: il cavaliere si era mosso, chiudendo velocemente la distanza che li separava, abbattendo il suo braccio sulla piccola e innocente Hirmingard. Era davvero un mostro.

    Sentimentale. Inaspettato.- ringhiò con furore, iniziando a ricoprire i bracciali della surplice con strati di corteccia.

    Una difesa improvvisata, insufficiente a fermare l'assalto impetuoso e feroce del santo dorato. Avvertì il potere della Thanateia impiantata nel cuore della bambina affievolirsi drasticamente fino a sparire del tutto, mentre il corpo di Hirmingard svaniva in un tripudio di luce, lasciando completo campo libero all'uomo. Il primo fendente la colpì con violenza, senza nemmeno che Maijlocksche avesse tempo di capire cosa la stesse ferendo. Avvertì solo il clangore metallico riverberare per tutta la sua armatura, un tremore infinito che precedette uno scricchiolio sinistro ed infine uno schiocco netto. La' dove l'arma improvvisata del santo aveva fatto breccia rimaneva solo metallo slabbrato e sangue nero che colava copioso dalla debole carne dell'host. Una mazza di rose nere, le stesse dannate rose capaci di infrangere qualunque cosa entrasse in contatto con esse: il punto d'impatto della spina sullo spallaccio destro era stato sufficiente ad indebolire l'armatura infernale, la direzione e la potenza del fendente aveva fatto il resto, incrinando prima e scavando nella surplice poi, lacerando la pelle sottostante fino al fianco sinistro. Strabuzzò gli occhi, spinta indietro dall'impatto, cadendo a terra in ginocchio; il fiato venne troncato di netto da un fiotto di sangue che uscì dalla bocca, colando e mischiandosi con la saliva lungo il mento della donna che, per ragioni del tutto inspiegabili, sorrise. Un sorriso folle e spietato in perfetta sintonia con lo sguardo del cavaliere.

    Galleggerà per sempre, Vridel. Dimenticandosi di te per l'eternità.

    Parole di fiele, rantolate appena ebbe respiro per parlare. Gli occhi del demone brillarono alzando nuovamente il braccio attorno al quale si venne a creare uno scudo di corteccia attraversata da venature violacee, mentre l'assalto del santo continuava incessante. Perse il conto dei fendenti che si abbatterono su di lei, mitigati solo in minima parte dal continuo afflusso di cosmo che le permetteva di ricreare la barriera là quando veniva irrimediabilmente infranta dalle rose ateniesi. Sentiva lo stivale sprofondare sempre di più nel terreno ad ogni colpo, avvertiva le schegge del metallo dei morti penetrarle nella carne ogni volta che il mazzafrusto sfondava il legno e proseguiva la sua corsa impattando sull'armatura, ogni colpo portato con potenza tale da spezzare la cloth là dove colpiva con ferocia e crudeltà. Soffriva dei danni dei contraccolpi, le costole incrinate dagli assalti che avevano colpito il fianco del corpo centrale dell'armatura le rendevano ogni respiro un'agonia infinita; radio e ulna completamente maciullati, sorretti solamente dal legno che ormai cresceva direttamente dalla carne scoperta del guerriero infernale. L'armatura aveva visto anch'essa giorni migliori: gli spallacci erano completamente rotti, e una ragnatela scomposta si snodava su entrambi i parabraccia, schiantati e ormai incastonati nella pelle e nelle ferite dello spettro che nonostante tutto resisteva. Coperta di sangue che trasudava dalla surplice stessa, Maijlocksche non avrebbe ceduto, non prima di aver portato un vero attacco al suo nemico.

    Con la vista non completamente nitida, sudata e ansimante, la Driade avrebbe portato la sua offensva appena la foga del cavaliere dorato avesse subito un rallentamento. Radici morbide sarebbero cresciute dietro di lei, a suo sostegno, aiutandola a spingersi verso Vridel in una breve quanto improvvisa carica. In un'azione rapida ed esplosiva, avrebbe compiuto qualche passo avanti, spingendo lo scudo verso l'esterno con tutta la forza di cui era capace e.che le rimaneva, mirando al pettorale e alla spalla alta del cavaliere con la sola intenzione di spingerlo, sblanciarlo e guadagnare qualche prezioso secondo di tregua necessaria a riposizionarsi al meglio. Una volta in mischia, dalla sua difesa due grovigli di rovi e rami sarebbero scattati verso gli arti del cavaliere, cercando di avvolgerlo dalle spalle agli avambracci, proseguendo lungo i polsi e risalendo fino al manico dell'arma fiorita, muovendosi poi verso il basso alle spalle del guerriero. L'intento della mossa era quello di bloccare il cavaliere e il suo costrutto, lussandogli le articolazioni interessate e bloccandolo in una posizione innaturale e scomoda, per renderlo più vulnerabile all'offensiva vera e propria. Il terreno sotto i piedi del cavaliere si smosse, e da esso sei acuminati spuntoni legnosi ricoperti di spine ricurve e appuntite e Thanateia in fiore sarebbero scattati con violenza verso l'alto,incrociandosi a metà strada e mirando là dove l'armatura dorata poteva offrire meno protezione. Mirando all'inguine, le radici velenose avrebbero tentato non solo di impalare l'avversario, ma anche di lacerare la carne, tranciare muscoli, vene e arterie e rilasciare direttamente nel corpo la tossina del fiore infernale, arrecando danni tanto al fisico quanto allo spirito di Vridel.

    Urla, Vridel. Piangi per me.

    As the Flower Man fought, and the Queen held her ground,
    The child slept on, in peace profound.
    For innocence knows not of wars and strife,
    Only the beauty of nature, in its purest life.

    Yet when the battle will cease, and the field grows still,
    The child will not awake, not a smile nor a thrill.
    For in dreams, amidst petals so fair,
    She found solace, beyond compare.


    Every flower is a soul blossoming in nature.
    Fisico ● Veleno tamponato da mughetto ma fa comunque male, taglio profondo e slabbrato da spalla a fianco, ferite sanguinolente lungo tutte le braccia e le spalle, botte ovunque e ossa della cassa toracica e degli avambracci rotte
    Mente ● You still fucked with the wrong flowey
    Status Surplice ● Indossata, spallacci spezzati, corpetto spaccato da spalla a fianco, protezione della parte alta delle braccia e degli avambracci schiantata in pezzi, armatura crepata in più punti
    Riassunto ● METTO LA SURPLICE CHE ASSOLUTAMENTE NON MI SONO SCORDATA IL POST PRIMA, MANNAGGIA ALLA MEMORIA DA FOGLIA AUTUNNALE, poi piango. Tanto. Maya è colta di sorpresa dall AD di Vridel, il dolore del sangue tossico lo sente e anche parecchio nonostante la [Difesa] che consiste nell' attivare il mughetto dentro di me per tamponare il veleno del Crimson Thorn. Tra il dolore e l'uccisione di HIrmi out of the blue, Maya si distrae e non riesce a creare in tempo una barriera fisica: il primo fendente passa squarciandole l'armatura e la carne sotto. Indietreggia e cade in ginocchio continuando la sua fase di difesa cercando di mitigare quanto possibile i danni dei fendenti. La maggior parte però passano lo stesso per la proprietà delle rose nere, spaccando la cloth dove impattano e aggiungendo dolore al dolore. Appena però nota un rallentamento nella serie di colpi tenta una piccola carica contro Vridel, spingendolo con lo scudo aiutata nello slancio da radici che crea dietro di lei [supporto + movimento]. Lo shield bash serve per far partire l' [AD]: dalla corteccia/difesa nascono rami intrecciati e robusti che cercano di bloccare le braccia e le spalle di Vridel, stringendo il tutto e tirando verso il basso, all'indietro per costringerlo in una posizione scomoda e renderlo più vulnerabile all' [AF]. Da sotto i piedi di Vridel sbucano 3+3 radici spesse e acuminate ricoperte di mughetto e spine, incrociandosi a x mentre scattano verso l'alto. L'idea è di mirare all'inguine e da lì cercare di impalarlo e FARGLI MALE DENTRO, LETTERALMENTE.
    Scusa amore della mia vita :fiore:
    Princess of flowers {Controllo vegetale}
    E' stato osservato che l'entità demoniaca possiede la capacità innata di controllo, creazione e manipolazione degli elementi vegetali nella loro interezza. Si denotano in particolare due specializzazioni di questa sua abilità:
    ● la prima consiste nella materializzazione ed utilizzo di legno, creazione diretta della volontà della Driade. Non si sottolinea una varietà specifica di legname, e la corteccia creata dall'entità aliena non sembra presentare caratteristiche diverse dall'ordinario. Questo potere rimane comunque da non sottovalutare, in quanto la Driade ha mostrato più volte la pericolosità dello stesso, utilizzandolo sia a scopo di attacco che di difesa. Il legno della Driade è considerabile alla stregua di un elemento vivo e attivo, che può essere costantemente modellato in forme innaturali, ricreato quasi immediatamente se danneggiato e modificato a piacimento nelle dimensioni. Le limitazioni di questa sostanza dipendono dunque solo dalla fantasia della sua creatrice e dalla quantità di energia in suo possesso. Particolare nota è la possibilità per la Driade non solo di estroflettere le parti legnose ma anche di ricoprire il proprio corpo - interamente o parzialmente -andando a creare un ulteriore livello di protezione a costo di una ridotta libertà di movimento.
    ● L' influenza della stella demoniaca si applica ed estende inoltre ad ogni forma di flora locale presente in una data area: attraverso la sua aura, la Driade può controllare a piacimento ogni forma vegetale, da semplici alterazioni di forma e dimensione a vere e proprie manipolazioni potenzialmente letali. Si sottolinea in modo particolare la predilezione nello stimolarne la crescita e riproduzione in maniera quasi infestante. L'entità non è tuttavia capace di controllare direttamente specifiche caratteristiche proprie di specie velenose o urticanti, che si manifestano solo come danni collaterali nel momento in cui le piante in questione entrano in contatto con il bersaglio della sua ira. {n.d.r: quest'ultima affermazione sembra trovare eccezione solo negli esemplari di Lilium convallium, fiore per cui la Driade sembra avere sviluppato un controllo superiore e completo, vedi note sotto}
    In ultimo - sebbene non ne faccia mai praticamente uso se non in casi estremi - l'aura dello spettro è in grado di annientare ogni essere vegetale presente nel suo raggio d'azione.


    Celestial tears {Thanateia Avernalis}Le origini del fiore infernale rimangono ad oggi ancora avvolte nel mistero e anche il suo studio botanico risulta particolarmente complesso per la natura intrinseca del vegetale stesso. Da documenti e ricerche risalenti ad almeno alla prima guerra sacra, la tossicità del mughetto demoniaco risulta trasmissibile sia per semplice contatto cutaneo sia tramite ingerimento che attraverso le vie respiratorie. Non si tratta di un comune veleno: più che il deterioramento del corpo fisico si è infatti assistito al deperimento spirituale fino alla totale perdità di volontà di coloro rimasti esposti troppo a lungo alle esalazione venefiche della pianta. Sono accertati due stadi, che sembrano essere correlati all'effettivo potere a disposizione della Driade:
    ● Il primo stadio rilevato in uno spettro elettromagnetico del visibile che oscilla tra giallo verde e rosso, limita l'effetto dannoso del veleno che si manifesta con un generalizzato senso di spossatezza e perdita graduale ma costante del proprio io. La tossina in questo stadio è quella che manifesta più similitudini con la controparte terrena, se non che il mughetto demoniaco agisce direttamente sullo spirito della vittima. [classificazione: veleno cosmico]
    Da non sottovalutare è anche l'accertato potere curativo che questo stesso fiore possiede: sotto il comando della stella creatrice, il mugherino agisce come parziale antidoto contro veleni e agenti patogeni portatori di malattia, siano essi comuni o cosmici. Si sottolinea la non totalità della cura ma l'effetto guaritivo volto a contrastare e rallentare l'avanzata del danno dona alla Driade - o chi possieda del mughetto in corpo - una certa resistenza ai sopraccitati elementi [classificazione: resistenza a veleni e malattie]
    ● Il secondo stadio si presenta nell range visivo dal blu in avanti, dove oltre all'intensificarsi degli effetti velenosi si aggiungono effetti collaterali riconducibili a stati confusionari e sonnolenza acuta. Nei casi più gravi l'effetto sedativo può portare alla totale catalessi del soggetto colpito, dove in contrasto con la totale immobilità del corpo, l'attività cerebrale denota picchi altissimi riconducibili alla fase REM. Si riscontrano inoltre degenerazioni comportamentali fino alla perdita completa del senno e della ragione dovuti all'elevato effetto alucinogeno. La Driade non sembra tuttavia avere controllo alcuno né sugli incubi né sulle alterazioni della personalità riscontrate nelle vittime.[classificazione: veleno migliorato]
    Anche l'effetto curativo è soggetto a mutazione migliorativa: il fiore garantisce al proprio host un boost provvisorio capace di mitigare ulteriormente i danni subiti. Si verifica un temporaneo e progressivo spegnimento dei centri nervosi associati al dolore, rendendo il soggetto posseduto dal Lilium simile ad un non morto. Veleni, tossine, infezioni e malanni riducono il loro effetto quasi fino a regredire. La perdita di un arto o appendice risulta più sopportabile e meno dolente, Non si documentano casi in cui l'amputazione sia stata interamente ricostruita.[classificazione: guarigione]
    L'effetto guaritivo portato all'estremo si traduce in una completa trasformazione dell'host umano in non morto da cui è impossibile fare ritorno; la Driade e gli altri spettri sono di fatto immuni a quest'ultmo fenomeno. [classificazione: anatomia non morta completa, only gdr]


    TECNICHE ● ///

    Narrato | Parlato | Pensato | scheda


    Edited by ¬Elle - 24/4/2024, 00:33
     
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